In sostanza, l’atto d’intimazione di sfratto può essere richiesto per due motivazioni:

W

Finita locazione

Scadenza del contratto di locazione

Licenza per finita locazione

Esiste, poi, un ulteriore procedimento assimilabile a quello di sfratto denominato procedimento di convalida di licenza per finita locazione.

Il procedimento di convalida di licenza per finita locazione viene promosso, invece, quando il contratto di locazione non ha ancora raggiunto la scadenza.

In tal caso, infatti, il locatore deve intimare al conduttore la licenza per finita locazione affinché quest’ultimo liberi l’immobile entro il termine contrattualmente previsto.

L’intimazione proposta nei termini legali, se non è preceduta da disdetta, vale sia come una disdetta del contratto da parte del locatore, il quale manifesta volontà di impedire la sua rinnovazione tacita, sia come instaurazione del giudizio in contraddittorio con il conduttore.

Le parti interessate

Le parti del procedimento di sfratto sono le seguenti:

W

Locatore

E’ il soggetto che ha diritto di dare avvio al procedimento con l’intimazione (c.d. legittimato attivo): di regola il locatore è il proprietario o chi ha la disponibilità di fatto dell’immobile e può trasferirne il diritto di godimento

W

Conduttore

E’ colui che ha il godimento dell’immobile e nei confronti del quale  è promosso il procedimento (c.d. legittimato passivo)

In caso di pluralità di conduttori, il locatore deve intimare lo sfratto per morosità a tutti (c.d. litisconsortio necessario). In mancanza, il giudice deve ordinare l’integrazione del contraddittorio.